Sin da subito l’aveva definita «inopportuna e probabilmente anche economicamente insostenibile». Adesso, caduto nel vuoto l’invito ad un ripensamento, ne sollecita ufficialmente la revoca.
L’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo riaccende i riflettori sulla delibera con cui, il 10 Agosto scorso, la Deputazione amministrativa del Consorzio di bonifica integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino, con sede a Trebisacce, in assoluta autonomia ed evitando il ricorso a qualsiasi procedura ad evidenza pubblica, ha proceduto in un colpo solo, nello specifico, alla proroga di 3 contratti a tempo determinato, all’assunzione di 3 unità a tempo indeterminato, alla stipula di 7 nuovi contratti a tempo determinato ed all’assunzione di almeno altre 20 unità di nuovo personale di campagna a tempo determinato. Il tutto per una spesa pari, fino al 31 Dicembre 2020, ad euro 59.180,00 per il personale avventizio ed euro 95.300,00 per quello impiegatizio.
“La preventiva contrarietà della Regione a tale iniziativa – ricorda l’Assessore Gallo – non è stata tenuta in alcun conto dai vertici del Consorzio, che nell’esercizio della propria autonomia gestionale e giuridica hanno invece ritenuto di procedere ad assunzioni giustificate con la necessità di sopperire ai vuoti aperti dai recenti pensionamenti, scegliendo la via della chiamata diretta e senza tenere in alcun conto le difficoltà di ordine finanziario che paralizzano le attività dell’ente”.
Prosegue Gallo: “Eravamo e restiamo fermamente contrari a nuove assunzioni, slegate da una complessiva riorganizzazione del sistema consortile e da una preliminare valutazione della sostenibilità dei costi sul medio e lungo periodo. Ci conforta sapere che organizzazioni di categoria e sindacati, condividendo le critiche all’atto adottato dal Consorzio e la posizione da me espressa, abbiano sostenuto anche pubblicamente il bisogno di un’inversione di rotta”. Da qui, aggiunge l’Assessore, “l’esortazione allo “Jonio Cosentino” a voler procedere in autotutela alla revoca della delibera in questione, ferma restando l’attivazione dei poteri di vigilanza e controllo da parte della Regione, a tutela dei diritti dei consorziati e della stessa credibilità dei Consorzi, il cui operato è indispensabile per l’agricoltura calabrese”.