Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), si schiera con la presidente calabrese Jole Santelli, i cui provvedimenti di riapertura sono stati impugnati dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia: “Bene ha fatto Santelli ha scegliere la strada della tutela delle imprese familiari calabresi, consentendo una ragionata riapertura delle attività su un territorio scarsamente colpito dal virus.
I restrittivi provvedimenti del governo Conte, in Calabria erano semplicemente illogici e l’atto di Boccia è intimidatorio. Anche Luca Zaia ha fatto scelte autonome fin dall’inizio della crisi, ma Boccia si è ben guardato di trascinarlo in tribunale: illogico l’atteggiamento del ministro o siamo dalle parti del sessismo? A Santelli come Popolo della Famiglia giunga il nostro plauso per il coraggio dimostrato, insieme a un rispettoso richiamo a evitare illogicità a sua volta. Nella squadra di governo calabrese c’è chi, penso all’assessore Gianluca Gallo che ha deleghe determinanti come quella alla famiglia, si concede il lusso di non rispondere neanche con un cenno del capo alle ragionevoli richieste del PdF. Il coordinamento regionale del PdF Calabria da tempo richiede, ad esempio, che i contadini over 65 siano esonerati dall’utilizzo della Pec per le richieste delle provvidenze di supporto a seguito del Covid, per ovvie ragioni. È sbagliato non offrire risposte ai bisogni concreti che noi raccogliamo sul territorio. A Santelli, infine, un ultimo suggerimento: valuti se emanare un provvedimento analogo a quello del governatore sardo Solinas per la riapertura in sicurezza delle Messe. La società civile calabrese ha bisogni materiali e anche spirituali, sono certo che Santelli darà il giusto ascolto a questa richiesta mia e del Popolo della Famiglia della Calabria”. (Asi)