COSENZA – L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza rischia il collasso. Urge personale al più presto. Gli infermieri e gli Oss, insieme ovviamente a medici e paramedici, non riescono a fronteggiare emergenze e turni massacranti. “Il sistema sanità è al collasso. Ci chiediamo cosa si aspetti, ancora, per procedere alle assunzioni e ai concorsi. Servono e non sono più rinviabili, almeno per far rifiatare tutto il personale che, oggettivamente, non riesce più a sostenere ritmi altissimi e condizioni drammatiche”.
Fausto Sposato, presidente dell’Ipasvi di Cosenza, a nome di tutti gli infermieri, lancia un grido d’allarme che merita attenzioni. Il clima torrido e la calura estiva; le ferie legittime di alcuni ( <<altri invece non riusciranno a “fermarsi”) e la mancanza cronica di personale ( sempre sottonumero, da anni) stanno “facendo morire il nostro ospedale: è lui il vero malato”, scrive proprio Sposato in un comunicato stampa. Gli infermieri “continuano a soffrire e sono impossibilitati a svolgere appieno le loro mansioni perchè troppo carichi di lavoro”, aggiunge il presidente. Stesso discorso, o quasi, anche per il settore privato e per le strutture sanitarie presenti sul territorio. “Oltre al danno anche la beffa, se vogliamo: in tutta la Calabria la situazione è pressochè identica. A Reggio era stato indetto il concorso e solo pochi giorni prima rinviato. Qui, a Cosenza, neppure si conoscono tempi e modalità. Auspichiamo, al tempo stesso, che si applichi la legge Madia e che si dia l’avvio alle stabilizzazioni dei colleghi, quantomeno”, spinge Sposato.
Il Collegio Ipasvi, ad ogni modo, specifica che la loro azione “incisiva” continuerà su tutto il territorio senza soste. “Fin quando non otterremo risposte concrete da chi di dovere. Un esempio? Può mai essere possibile che nella commissione Ecm non vi sia la presenza di un solo infermiere? É mai possibile che si è ancora in attesa degli altri concorsi, quelli relativi ai servizi delle professioni sanitarie? Qualche settimana fa è stata qui in Calabria la nostra presidente nazionale, Barbara Mangiacavalli. A lei, in una bella e partecipata iniziativa a Lamezia dove l’intero coordinamento regionale ha ricevuto complimenti e incoraggiamenti, abbiamo notificato i nostri problemi e con lei ci siamo impegnati a trovare soluzioni per tutti. Oppure dobbiamo aspettare e decretare la morte dell’Annunziata?”.