Sistema idrico calabrese, Occhiuto: “Occorre creare nuovo modello di gestione attraverso multi-utility controllata dalla Regione Calabria e partecipata dai Comuni”

Il presidente della Regione Roberto Occhiuto fa sapere di aver inviato una lettera al presidente e al direttore generale dell’Autorità idrica della Calabria, Marcello Manna e Francesco Viscomi, in merito alla riorganizzazione del servizio idrico integrato.
“L’esigenza ormai improcrastinabile di riqualificare uno degli asset fondamentali per lo sviluppo del territorio e, soprattutto, di fornire un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini – scrive Occhiuto – rappresenta uno dei principali obiettivi strategici del governo regionale.
Reputo, pertanto, imprescindibile un percorso che preveda il coinvolgimento in modo congiunto e integrato del sistema all’ingrosso con il sistema al dettaglio, ampliando le funzioni con l’offerta di ulteriori servizi.
Prevedere una Società di adduzione e una Società di dettaglio, oltre a non essere in linea con la disciplina di settore, che privilegia l’integrazione del ciclo idrico, appare non in grado di raggiungere un adeguato equilibrio economico e finanziario.
Per tali motivi credo sia necessario prodigare tutti gli sforzi per la creazione di un nuovo modello di gestione attraverso la creazione di una multi-utility controllata dalla Regione Calabria e partecipata dai Comuni, che sia in grado di gestire, oltre alle attività di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, anche tutte le attività attualmente svolte dai Comuni sia in riferimento al servizio idrico che per la gestione della depurazione, compresa la gestione commerciale delle utenze”.
“Occorre, inoltre, lavorare – prosegue Occhiuto – per l’avvio di un piano straordinario di investimenti sulle reti di adduzione, sulle reti idriche comunali, e sull’intero ciclo di depurazione per la soluzione delle criticità che hanno reso l’intero sistema inefficiente, con interventi che saranno finanziati da fondi pubblici già in parte disponibili (Pnrr e Fondo sviluppo coesione).
Non possiamo correre il rischio di perdere la possibilità di poter accedere ai fondi previsti dal bando di finanziamenti, correlato al programma react-eu, che permetterebbe ai Comuni di ottenere risorse per 60 milioni di euro destinate alla riqualificazione delle reti idriche.
Per queste ragioni ho proposto di affidare temporaneamente il servizio ad un’Azienda speciale consortile, individuata dai Comuni, in modo da poter partecipare al bando, ormai in scadenza, per rinnovare le reti idriche della Regione.
Per intervenire in modo massivo sul servizio idrico servirebbero circa 2 miliardi di euro, ma proprio per questo non ci possiamo permettere il lusso di lasciare alcuna risorsa per strada, e dunque i 60 milioni di euro correlati al programma react-eu vanno assolutamente portati a casa”.

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