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Salute e bellezza, un interrogativo sulla navigabilità del fiume Crati in attesa di risposta

cosenza_crati_busento_lavori“La Cosenza del benessere e della salute … una Cosenza della bellezza”, sono queste le dichiarazioni fatte dal Sindaco sulla sua pagina facebook per presentare il contratto di appalto sottoscritto per l’esecuzione dei lavori di “riqualificazione ambientale” e ”valorizzazione” del fiume Crati che prevedono anche la navigabilità di un suo tratto.

Ma c’è da chiedersi in che rapporto stanno salute e bellezza? Esiste un legame molto stretto tra bellezza, funzionalità e salute, dovremmo forse capire tutti che ricercare la bellezza significa riscoprire per prima la salute degli ambienti naturali e degli ecosistemi terrestri e acquatici.

Le associazioni ambientaliste e i comitati civici firmatari esprimono forte preoccupazione per quello che sembrerebbe essere non un nuovo proclama ma un contratto di appalto già a firma per la navigabilità del Fiume Crati.

Lo sviluppo e la gestione di fiumi navigabili agiscono nel contesto di leggi ambientali dell’UE molto rigorose, che comprendono le Direttive Uccelli e Habitat (le cd “direttive sulla natura”) e la Direttiva Quadro sulle Acque (DQA). L’obiettivo generale delle due direttive ambientali dell’UE è quello di conservare gli habitat e la fauna selvatica più preziosa e in via di estinzione, compresi quelli connessi ai fiumi. L’elemento centrale delle due direttive sulla natura è la rete Natura 2000, che protegge i siti principali per le specie e i tipi di habitat ivi indicati. La DQA, inoltre, mira a raggiungere un buono stato ecologico per le acque, in termini di qualità delle comunità biologiche e delle caratteristiche idrologiche e chimiche.

Questa legislazione non vuole impedire nuovi piani o progetti, ma richiede che i nuovi progetti vengano realizzati in modo tale da salvaguardare la biodiversità e le risorse idriche perché gli ecosistemi fluviali sani offrono importanti beni e servizi, forniscono una notevole fonte di acqua dolce e fungono da centri di purificazione, sono insomma un cuscino naturale vitale contro le inondazioni.

I fiumi naturali salubri e le piane alluvionali associate ospitano generalmente una biodiversità molto ricca, fornendo l’habitat per un elevato numero di specie animali e vegetali, comprese specie a rischio di estinzione elencate appunto nelle direttive Uccelli e Habitat.

La sensazione che si ha, in assenza di qualsivoglia preliminare confronto, è di possibile maltrattamento degli habitat ripariali del fiume Crati.

Per l’ennesima volta il valore ecologico del fiume Crati, della vegetazione spontanea che cresce lungo le sue sponde e della fauna selvatica che abita questi ambienti, non viene riconosciuto e considerato durante la progettazione e realizzazione di opere pubbliche.

Auspichiamo, pertanto, che gli interventi avviati dall’Amministrazione Comunale di Cosenza, siano strettamente di riqualificazione fluviale. Non essendo a conoscenza dei dettagli progettuali, vogliamo comunque essere fiduciosi che un intervento così importante, che interessa un corso d’acqua di alto valore ecologico, preveda specifiche azioni di tipo naturalistico tali da garantire la “conservazione” degli habitat tipici di questi ambienti, che assumono un ruolo determinante nella tutela della biodiversità di specie animali e vegetali e nella corretta funzionalità ecologica e sostenibile del corso d’acqua.

Le preoccupazioni di insostenibilità dell’opera sono legate ad una possibile contrapposizione tra gli aspetti della navigabilità (opere infrastrutturali tipiche) e la riqualificazione fluviale da attuare nel rispetto della conservazione e della tutela degli ecosistemi tipici. Quest’opera, infatti, con la finalità della navigabilità, a causa della realizzazione di argini, briglie mobili e altri sistemi necessari al controllo del livello delle acque, ridurrà il fiume ad un banale e povero canale di passaggio dell’acqua, privato di tutte le altre sue componenti che realmente lo valorizzano e lo rendono un ecosistema.

Tutta la vegetazione ripariale composta da canneti, pioppi e salici, cosi come la fauna composta da decine di specie fra uccelli, mammiferi, rettili e anfibi, saranno letteralmente annientate.

Vogliamo ricordare inoltre, che questi ambienti rappresentano il luogo di riproduzione e/o di alimentazione di numerose specie di anfibi e uccelli come folaghe, germani, usignoli di fiume, gallinelle d’acqua, aironi, garzette, martin pescatori, che per altro, iniziano proprio in queste settimane la loro stagione riproduttiva. Diversi sono anche gli animali (piccoli mammiferi e rettili) che, pur non essendo legati direttamente all’acqua, sono minacciati da un’urbanizzazione e frammentazione degli habitat naturali sempre maggiore e che utilizzano le strisce di vegetazione naturale che crescono lungo il fiume, come “corridoio” per spostarsi indisturbati o come rifugio e fonte d’acqua durante i periodi siccitosi estivi.

Quando l’alveo naturale del fiume e il normale livello delle acque vengono modificati e tutta la vegetazione riparia viene rimossa, il fiume si trasforma in un banale condotto idraulico senza alcun valore ecologico. L’eccesso di luce, di inquinanti e nutrienti, favoriscono la crescita di alghe e la colorazione verde dell’acqua. Spariscono habitat e microhabitat fondamentali per la vita e la riproduzione della fauna e si favorisce l’espansione di specie invasive più adattabili. Inoltre, questo tipo di gestione e artificializzazione degli ambienti fluviali, fa diffondere nei cittadini la convinzione che un fiume lasciato in condizioni di naturalità sia sinonimo di sporcizia, degrado e incuria, e fa sì che si perda completamente l’immenso valore anche culturale (come fonte di conoscenza e coscienza naturalistica) di un ambiente naturale praticamente incluso in un ambiente urbano.

A fronte di tutto quanto sopra, portare canoe in un piccolo tratto del fiume, così come gli interventi annunciati con riguardo a specchi d’acqua destinati ad accogliere le imbarcazioni, piste ciclabili e la realizzazione di un altro parco lineare attrezzato come quello ancora incompleto di viale Mancini, francamente suscita parecchie perplessità,

Oltre a ciò ci chiediamo, verranno rispettati i parametri previsti nella legge quadro sulle aree protette (L 394/91), visto che il fiume nasce all’interno del Parco Nazionale della Sila e da origine poi, alle Riserve Naturali Lago e Foce del Fiume Crati? Le operazioni sono compatibili con la strategia U.E. sulla biodiversità 2030, con la direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE) e con la legge 164/2014? L’intervento è stato previsto nell’ottica del Bacino Idrografico come da legge sulla difesa del suolo 183/89? È stato previsto il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) che prevede di: ” mantenere le caratteristiche naturali dell’alveo e salvaguardare la varietà e la molteplicità delle biocenosi ripariali? Come si concilia con il “principio di non deterioramento ” un progetto di navigazione che necessita di interventi di dragaggio profondo dell’alveo?

Infine, si legge sempre sul post di Fb del Sindaco che si tratta di intervento che prevede ” una serie di sinergie partecipate che attraverso il fiume possono condurre ad uno sviluppo autentico e sostenibile del nostro territorio”.

Peccato però, che la fattibilità di un’opera così complessa non è stata condivisa dal Comune di Cosenza, con il partenariato del Contratto di Fiume Crati di cui è ente capofila.

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In realtà, non c’è stata nessuna partecipazione del progetto da parte del Comune di Cosenza capofila del Contratto di Fiume Crati che vede molte associazioni ambientaliste e la comunità tutta coinvolta che resta il cuore del processo, destinataria di tali opere, dovrebbe pertanto essere messa nelle condizioni di sapere!

Il Contratto di Fiume strumento voluto e attivato proprio dal sindaco del Comune di Cosenza (al tempo anche Presidente della Provincia di Cosenza, ente coordinatore) non è certo processo attivato con lo scopo di impedire nuovi piani o progetti, ma con l’obiettivo che i nuovi progetti vengano realizzati in modo tale anche da salvaguardare la biodiversità e le risorse idriche, la salubrità degli ambienti acquatici e terrestri coinvolti dalla progettazione ed il pieno rispetto della pianificazione integrata, riconoscendo l’importanza di un approccio più olistico ed integrato che riconcili interessi a volte in conflitto, considerando sin dall’inizio i requisiti ecologici insieme agli altri utilizzi del fiume, inserendoli da subito nel progetto iniziale.

Insomma, nella logica partecipata propria di un Contratto di Fiume, promosso ed attivato per il fiume Crati e nel rispetto degli obiettivi condivisi di cui al Protocollo sottoscritto a suo tempo, si rileva che un processo di pianificazione deve essere più interattivo e trasparente ed incoraggiare l’assistenza attiva ed il contributo degli ecologisti e delle altri parti interessate fin dall’inizio, riconoscendo la potenzialità e il valore ecologico, culturale ed educativo di un ambiente naturale (almeno in parte conservato) all’interno della nostra città, coinvolgendo nelle scelte e decisioni anche naturalisti, botanici ed ecologi, non solo architetti ed ingegneri, al fine di garantire uno sviluppo e una valorizzazione veramente sostenibili.

Il nostro appello e la nostra preoccupazione si rivolge dunque al Sindaco della città di Cosenza per disporre a stretto giro un incontro ed anche un’audizione in sede di commissioni ambiente, urbanistica e lavori pubblici dell’amministrazione comunale al fine di esporre tutte le nostre legittime preoccupazioni. Inoltre accorato appello si rivolge anche al Presidente della Provincia di Cosenza in qualità di soggetto coordinatore del Contratto di Fiume Crati perché si tenga in debita considerazione il processo partecipato attivato”.
Così in una nota delle associazioni:

LIPU Calabria Coordinamento Regionale e Delegazione Provinciale, WWF Calabria, WWF Calabria Citra, Forum Ambientalista Delegazione Regionale Calabria, ISDE Medici per l’Ambiente Calabria, Italia Nostra Vice Presidenza Nazionale, Amici della Terra Delegazione Regionale Calabria, Fridays For Future Cosenza, Associazione Ambientalista “il Riccio” – Castrovillari, Comitato “Piazza Piccola Cosenza”, Comitato “Riforma Rivocati”, “Neverland Group” Cosenza.

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