COSENZA – “Il SS. Crocifisso della Riforma tra arte, storia e fede”. Nell’imminenza della Festa solenne del 3 maggio, molto sentita in città, i 5 Sensi di Marcia – iniziativa promossa dall’Assessore al turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro in collaborazione con le associazioni Apt “Città di Cosenza” e “Cosenza autentica” – vi dedicano un’edizione speciale sabato 22 aprile.
Si comincia alle ore 16.15, raduno sul sagrato per poi visitare la Chiesa dove, nell’attuale oratorio, si può apprezzare l’affresco raffigurante la Maddalena. Ci si soffermerà poi nel bellissimo Chiostro e ancora nella Biblioteca dei Padri Cappuccini, insieme ad Antonella Gisberti.
Subito dopo si terrà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Paola Morano, guida turistica ed esperta d’arte; Pasqualino Perri, cerimoniere dei festeggiamenti in onore del SS Crocifisso; Giustina Aceto, scrittrice e autrice del volume “In cammino verso le feste dei Santuari Calabresi”; Gianluca Nava, restauratore di beni culturali, che nel 2007 ha effettuato il restauro del SS. Crocifisso della Riforma. Non mancherà il saluto di Frate Marcellino Villella, Rettore del Santuario.
La conclusione è prevista alle ore 19.00 con un momento conviviale.
Le celebrazioni del SS. Crocifisso si collocano nel pieno tempo pasquale – tanto da essere considerate dai fedeli una Seconda Pasqua – ed a metà della primavera, segnando il vero passaggio alla bella stagione. La Festa è antichissima, risale alla prima metà del 1600. Era infatti il 1628 quando i frati Riformati presero dimora nel convento bruzio, ponendo subito alla venerazione dei fedeli l’artistica immagine del Cristo in Croce e ne istituirono la festa nel giorno in cui la Chiesa celebrava il ritrovamento della Santa Croce a Gerusalemme. Sin da allora il bellissimo simulacro si mostrò miracoloso. Davvero innumerevoli, nel corso di quattro secoli, restano le testimonianze dei prodigi ott enuti dal SS. Crocifisso: scampo nelle calamità naturali, malattie sanate, consolazione e salvezza negli affanni dell’anima. Si vuole abbia salvato la città di Cosenza e l’incolumità della sua popolazione durante i disastrosi combattimenti del secondo conflitto mondiale. Infatti, fu proprio durante il bombardamento del 3 settembre1943, quando furono distrutti la Chiesa e l’annesso Convento, che il SS. Crocifisso miracolosamente indenne, fu messo in salvo e trasportato a Laurignano da Frate Daniele Gil. Particolare ricordo meritano anche la guarigione di una bimba cieca nell’anno 1920, di una donna paralitica nell’anno 1959, di un giovane in coma nel novembre 2007, proprio mentre il santo simulacro si trovava, per circostanze straordinarie, nel vicino ospedale. Episodi che si uniscono alla particolare protezione della popolazione contadina che accorre ad invocare il SS. Crocifisso per la buona resa dei raccolti. Di questa storia sono testimoni, dal 1° gennaio 1915, i Frati Cappuccini, che con autentico orgoglio custodiscono il SS. Crocifisso e continuano a diffonderne la devozione nella popolazione cosentina.